AnnaMariaBracchi

 

"La natura negli occhi"

 

Svegliarsi al mattino, nel mese di maggio, e gustarsi un buon caffè, mentre lo sguardo esce sul terrazzo della cucina per dare il buongiorno alle piante che si risvegliano al nuovo giorno.

Respirare quell’aria fresca e profumata e dire a tutti e a tutto: “BUONGIORNO!”

Uno sguardo a sinistra si ferma su un gruppo di rose fiorite che colorano, tra le ciotole, un prato verde per scoprirne le sfumature che richiamano l’arcobaleno.

A destra, invece, una spalliera del balcone è tutta bianca, ricca di “Rhyncospermum jasminoides “ ossia gelsomini profumati che fanno sognare la purezza e il candore della vita e la gioia di esserci, la voglia di vivere.

Tutte meraviglie che ha fatto il signore per noi e per non farci dimenticare che Lui è qui, sempre presente, in tutte le forme che ci circondano.

Cosa vogliamo di più dalla vita?

Il sole, il mare, le bellissime stagioni che sempre si rincorrono, l’equilibrio cosmico che ci ha donato e che solo noi stiamo distruggendo con la nostra ignoranza; cosa pretendiamo ancora?

Noi non siamo mai contenti anche perché non vogliamo riconoscere i grandi miracoli che ogni giorno il buon Dio ci dona insieme al miracolo della nostra vita.

Guardiamo e ringraziamo con amore tutto ciò che ci circonda e riempiamo i nostri occhi della natura di DIO.

Quando suonerà quel campanello ci chiederà anche di quanti colori è fatto l’arcobaleno.

 

 

Prose di Anna Maria Bracchi e Antonio Nastri

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