“CRIRITEME,CHI E’ NATO A NAPOLI A’ TENE SEMP’ ‘INT’O’ CORE.
IO A’ PENSE SPISSE E SPISSE LE DICHE: “AMMORE , AMMORE LASSATO,
IO NUN T’AGGIO PERDUTO, NUN PUTEVE, ME ‘NCATENATO :
ME METTISTE RINT’E’ ‘VVENE NU VELENE CHE E’ ATROCE .
ERO NU GIUVANUTTIELLO E, PER LAVORO, FUJE CUSTRETTO A GHI’…. FORE .
TU ME CHIAMME, TE SENTE, MA IO STO’ CCA’ ‘NCROCE !
O’ SSAI, VERO CA O’ SSAI…CA TENGO DUIE FIGLIE E SO’ PRIGGIUNIERE E ‘ L’AMMORE ?
SOFFRO PE’ TE…AMMORE LUNTANE E, SULE QUANNE TE VENGO A TRUVA’,
ME SENTE FELICE E O’ CORE, ORMAI VIECCHIE, SE METTE A BALLA’ !
ME STAI LUNTANE E’ IO CHIAGNE PO’, L’ANEMA MIA SUSPIRE E ME RICE : “ VA LA’,
O’ TIEMPE VOLA : PRIESTE TURNARRAI….” TU ME MANCHI, MENTRE IO TE VULESSE SEMPRE …. ‘ABBRACCIA’ “
….CHI E’ NATO A NAPOLI, l’aggio ritte tanti vote, ma lo voglio ridire :
E’ ‘MBASTATO R’AMMORE, E PE ST’AMMORE, PO’ PURE MORIRE !
"Per mio figlio" (che è nato a Bologna, vive tra Milano e Roma, ma che, a causa del suo nome, tutti ed in particolare all’estero, gli dicono che è NAPOLETANO)
“Stanno alla porta bussando…..
vedete, per favore, a quest’ora chi è “
“Gianni, è una signora vestita di nero,
dice :- che ti sta cercando -!”
NOO ! Sta cercando me ?
No, ditele che mi sento un GUERRIERO,
e che ho ancora tanto da fare.
Non sono pronto, vada altrove, vada lontano
da me, mandatela via, che vada a camminare…
per me non è il momento di passare la mano.”
Un pensiero mi assale: -Forse il giorno volge al termine ?
La notte, ineluttabilmente, viene.
Il tempo vola e nulla più si può fermare !
-Si può fermare la gioia, il dolore, un canto bene impostato ?
-Si può fermare il sole che si tuffa in mare ?
-Si può fermar l’amore che nutri per un figlio , fin da quando è nato ?
-Si può fermare il correre del mondo
che prima porta su e poi butta in fondo ?
-Si può fermare di un bambino il sorriso?
Per tutto c’è un limite che non si può superare:
No !.... Tutto passa, di corsa, all’improvviso.
Non si può e, Dio, sa…. quanto lo vorrei fare.
Ci sono concessi solo dei teneri ricordi :
-fuori dalla vostra scuola, le vostre manine gelate…-
E’ trascorsa un’eternità o pochi secondi ?
-Io arrivavo dopo corse trafelate….-
La mamma ,con il freddo o la pioggia, era già lì ,ad aspettare.
Vi prendevo per mano, vi accarezzavo ed eravamo felici-
Non potevo, come avrei fatto a mancare ?
-Il ricordo delle corse con la tua prima bici :
si partiva , “con il mio capitano di squadra” , da Zola
e si arrivava, attraversando vari paesini, a Vignola.
-Il ricordo delle nostre lotte, sul lettone, la domenica mattina
con la mamma che ci sgridava dalla cucina ;
-le gite in macchina per visitar castelli e paesi;
-gli spettacoli cinematografici nelle fredde mattine domenicali :
cartoni animati, cacciatori, cow boy ,prigioni, pelle-rossa presi,
film strappa lacrime e comiche demenziali .
- Il ricordo di un bambino, che la domenica sera, con le braccia tese,
a Cervia , davanti alla macchina , faceva “l’alto là “ ,
urlava e piangeva, piccolo passerotto indifeso, manifestava le sue pretese:
voleva fermare il suo papà che, per lavoro, tornava in città.-
“GIOBANNI mi picchia, non voglio andare all’asilo, papà “
“Non lo farà più, lo diciamo alla maestra e la finirà “
Ti ho voluto un indescrivibile bene e nulla lo potrà cancellare figlio mio.
Tu, per me, sei il più bel dono e la benedizione di Dio.
Con Te ho commesso un errore che ho sempre pensato amaro :
Ti ho dato il nome di tuo nonno….GENNARO.
Non avevo altra scelta, sono uomo antico
e poi, per me, mio padre era anche un amico.
Ancora un ricordo mi prende, i giorni vissuti insieme a Milano:
il mio spiegarti il mondo finanziario; un mondo che era vicino e lontano.
No’ …di nuovo bussano alla porta. Tu dici : “ non sono pronto, non puoi andare “
“La vita lo chiede, nessuno è mai pronto….anche se poi si dovrà fare.”
Il cielo si è fatto plumbeo , non temere, io non ti lascio, sarò al tuo fianco per l’eternità.
Cammina diritto nella vita; hai di fianco il tuo papà.
Giovanni D’Amore, figlio di GENNARO e padre di GENNARO. IL NONNO GENNARO, A SUA VOLTA, ERA FIGLIO DI GIOVANNI E NIPOTE DI GENNARO ( e così via, di padre in figlio)…..Fino a quando non si arriva a Bologna e tutto s’INGROGNA!
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