UmbertoLeonardi

 

"Tramonto a Marina di Camerota"

 

Nella luce rosata del tramonto, perduto nel silenzio

guardo l’astro morente che si spegne dolcemente

in questo mare cristallino e meraviglioso,

che entra in millenarie grotte che raccontano storia e leggende

e disegna delicati merletti di spuma tra ciottoli e sabbia

su remote e incantate spiagge bianche abbacinate dal sole.

 

Un candido gabbiano si culla pigro

nel leggero movimento delle onde,

lisciandosi le morbide piume.

Un lampo d’argento di piccole alici

increspa in un guizzo

la calma distesa del mare.

 

Nel lento allungarsi delle ombre,

una rondine reclina il capo sotto l’ala

alla ricerca del sonno che ristora.

Una barca si allontana silenziosa

e cala le reti nella scia,

sempre più piccola verso l’infinito.

 

E’ il sommesso respiro del mare,

il monotono sciabordìo delle onde

che cancellano le orme sulla battigia.

E’ un rapido volo di piccole croci,

che in concentrici cerchi di caccia

già preparano agguati notturni.

 

Domani partirò. E mi porterò dentro,

nel lieve sussurro del vento tra gli ulivi,

questa fragranza di salsedine, di pino,

di fiori, mirto e rosmarino,

questo concerto di richiami e strida

di ali stanche che tornano al nido.

 

Si accendono le prime stelle nel cielo

e tutto si addormenta nel silenzioso riposo della natura,

come sospeso nel tempo e nello spazio.

Nel giorno che muore, già sogno di tornare

e al chiaro di luna sorrido al ricordo

di albe e tramonti, di sole e di mare, di giorni sereni e felici.

 

(Villaggio Touring Marina di Camerota – luglio 2014)

 

Poesie di Umberto Leonardi

"A un caro amico sub, perito nel mare di Sorrento"

 

Vola, Spirito libero, vola felice

nel tenue azzurro del cielo infinito,

nelle tremule praterie di sgargianti gorgonie,

negli aridi e sconfinati deserti.

 

Ti sentiremo nella lieve brezza del mattino,

nel vento impetuoso che scompiglia i capelli,

nel garrire delle rondini in cielo,

nella pioggia che ci sferza la pelle,

nel tuono che segue il lampo,

nella dolce carezza della neve che cade,

nel calmo respiro dello sciabordio delle onde.

 

Ti vedremo nello sbocciare di un fiore in primavera,

nel sorriso di un bimbo felice,

nel palpito tremolante di una stella,

nella rapida corsa di uno scoiattolo su un ramo,

nel delicato e bizzarro disegno di bianche nuvole all’orizzonte,

nel lampo che squarcia il cielo che piange,

nel sole che muore in quel mare che hai tanto amato.

 

Vola, Spirito libero, vola felice

e riposa, finalmente appagato, nel grembo del Creatore.

 

E quando, mano nella mano, affranti

guarderemo quel tramonto che per ultimo

ha riempito i Tuoi occhi e il Tuo cuore,

siedi ancora accanto a noi, distrutti nell’anima

ma sorretti dalla Fede nel rivederTi un giorno,

e dona nel vento una carezza lieve, un dolce bacio,

un delicato pegno d’amore ai nostri cuori straziati e smarriti,

dona una promessa e una speranza nel futuro.

 

(Agosto 2006)

 

 

 

 

 

 

 

"ALBA A MARINA DI CAMEROTA"

 

La falce di luna già sbianca nel lieve chiarore di un nuovo giorno,

il cielo è un orecchio immenso teso sui respiri del creato.

Cammino solitario sulla sabbia umida

e ascolto la ritmica sinfonia della risacca

che scandisce il trascorrere del tempo

e sussurra nella sua voce ricordi di giorni lontani.

 

Ecco laggiù, oltre le montagne, il sole spezza la notte

e disegna nel mare una lunga strada di luce,

tra mille tremolanti pagliuzze d’argento.

Un timido granchio, abbarbicato agli scogli,

si offre al dolce abbraccio di un’onda.

Un gabbiano plana dolcemente sull’acqua. Non sono più solo.

 

Pian piano si risveglia la natura,

l’aria si riempie di voli e di richiami.

Esplodono i colori, tutto rinasce a nuova vita.

Lassù, dove inizia l’azzurro,

la disarmante dolcezza di un cinguettio solitario

intona su un ramo il suo gioioso canto d’amore.

 

Un immobile geco occhieggia tra le bouganville

e l’ibisco si apre a mostrare il suo prezioso diamante di rugiada.

Un tordo abbandona un cespuglio, frullando spaventato

e un ramarro già si crogiola ai primi raggi.

Una rondine lascia il nido alla ricerca del cibo,

per zittire i beccucci spalancati che urlano al cielo.

 

Nell’erba le formiche riprendono il loro incessante lavoro,

una cicala intona il suo monotono canto,

una farfalla dispiega le ali al primo tepore.

Nello stormire del vento, i nodosi e centenari ulivi

lanciano nel cielo le loro verdi frecce argentate,

quasi a voler trafiggere il sole.

 

Già le prime voci rompono l’incantesimo

di questo piccolo mondo di fiaba,

preludio alle grida argentine di bimbi felici tra le onde.

Inizia un nuovo giorno, una nuova avventura,

inebriato dai profumi di questa calda estate,

stregato da questa dolce e accogliente terra assolata.

 

 

(Umberto Leonardi – Villaggio Touring Marina di Camerota – luglio 2015)

 

 

 

"VORREI ESSERE …"(Canto d’amore)

 

Accompagnato dal ritmico frinire delle cicale,

affacciato su questo incredibile mare blu,

nel dolce crepuscolo che preannuncia la sera

lo sguardo spazia sulla maestosità del creato

e la fantasia vola sulle ali incantate di un sogno.

 

Vorrei essere MARE

per parlare con i pesci e fare ondeggiare praterie di posidonie,

per entrare in ogni anfratto e in ogni grotta,

per raccontare di Ulisse e di dolci sirene ammaliatrici,

per accarezzare remote e incontaminate spiagge bianche.

 

Vorrei essere CIELO

per abbracciare questa terra e questo mare,

per toccare laggiù l’infinito,

per riempirmi di voli e di richiami,

per vedere il mio azzurro riflesso negli occhi stupiti di un bambino.

 

Vorrei essere SOLE

per giocare a rimpiattino tra le nuvole,

per dare linfa ad ogni pianta e ad ogni fiore,

per attraversare ogni giorno la cupola del cielo,

per svegliare la natura e poi tingere di sangue il tramonto.

 

Vorrei essere VENTO

per sostenere il volo del gabbiano e della rondine,

per gonfiare le vele verso l’orizzonte,

per portare i profumi e gli aneliti di questa terra generosa,

per spingere la corsa delle bianche nuvole in cielo.

 

Vorrei soprattutto essere PITTORE

per fissare sulla tela della memoria

tutto il mare, il cielo, il sole e il vento,

il giallo dei limoni e l’argento degli ulivi,

questa luna e questa dolce notte trapunta di stelle,

questa terra di volti bruciati dal sole

e succhiarne gli umori e gli odori

come la primula tra le rocce e il candido giglio di mare nella sabbia,

per portare tutto questo con me, domani,

così da rifugiarmi in questa oasi di silenzio e di pace

e sfuggire alla frenetica e alienante vita di ogni giorno..

 

(Umberto Leonardi – Villaggio Touring Marina di Camerota – luglio 2016)

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