Giovanni DAmore

 

In memoria di Lucio Dalla"

di Giovanni D'Amore

 

Il 1° marzo 2012 morì un grande ARTISTA BOLOGNESE : LUCIO DALLA.

Sono trascorsi 3 anni e sembrano tre secoli. Mi manca tanto. La sua voce mi ha incantato per anni.

Ecco alcuni miei pensieri scritti il giorno del suo funerale.

GIOVANNI D’AMORE

 

"Caro amico , ti scrivo, così mi distraggo un poco

e siccome mi sei lontano, più forte ti scriverò"

Come vedete, ho voluto iniziare questa mia con dei versi del grande Lucio Dalla.

Domenica  u.s. andai ai funerali in Piazza Maggiore, la sua  "PIAZZA GRANDE".

La Piazza e la Chiesa erano gremite e tanta gente piangeva, come è capitato di fare a me.

In questi giorni, i giornali hanno consumato fiumi d'inchiostro ,per parlare della sua omosessualità e di come la Chiesa l'ho ha accolto, o di come, l'avrebbe dovuto accogliere.

A mio avviso, questi articoli sono solo serviti per riempire i giornali.

Lo sapevamo tutti che Dalla era omosessuale, ma LUI non l'ha mai messo in mostra e non lo ha mai dichiarato ( come fanno tanti esibizionisti).

Si era confessato e comunicato prima di partire per il suo concerto.

Ogni domenica, andava nella Chiesa di Piazza dei Celestini, vicino casa sua, o dai frati domenicani, in San Domenico, per leggere , alla Messa, l'omelia.

Faceva bene al prossimo; era generoso e buono con tutti .

In Chiesa, perché, non si sarebbero dovuto eseguire i suoi funerali ? CHE ASSURDITA' !!! ( Dicono : si sono tenuti in Chiesa, perché Lui dava soldi alla Chiesa)

RIPETO: E' ASSURDO.

La Chiesa guarda al peccato ,non al peccatore: ci sono tantissimi preti omosessuali.

E' peccato essere omosessuali?

Io non la  penso così.  Non era esibizionista , rispettava il prossimo e difendeva- con dignità- il suo modo di essere.

Tanti giovani artisti gli  dovrebbero essere riconoscenti: Ron e Morandi sono stati “sdoganati” da Lui ( erano stati entrambi abbandonati dal pubblico).

Era  un poeta, un cantante, un musicista, un 'artista, un 'altruista.

Ho avuto modo di ammirarlo  tante volte.

Lo ricordo, giovanissimo, andare in giro per i portici di Bologna portando al guinzaglio un tacchino.

Anche questa sua "follia" era arte.

Ai tempi in cui lanciò la canzone "ATTENTI AL LUPO", mi capitò di scontrarmi con Lui.

Sì, il nostro fu un vero "scontro": Camminavamo sotto i portici- io provenivo da sinistra e mi immettevo in Via D’Azeglio - dove abitava- e Lui usciva. Finimmo l'uno contro l'altro.

Io dissi : ATTENTO AL LUPO" e Lui intonò :  "OOH ...OOH....OOH !...." e mi tese, ridendo, la mano.

Bologna ha perso un prezioso figlio.

Da quel giorno, ogni volta che lo incontravo, mi faceva un segno di saluto.

CHE DIO LO ACCOLGA in  quel cielo che ha sempre cantato nelle sue canzoni.

 

Gianni

 

 

 

 

Le "Storie" di Giovanni D'Amore

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